TORINO. Sul podio, tra i comuni capoluogo di provincia piemontesi con le piste ciclabili più lunghe, c’è proprio Torino, che vanta 197,2 km nel 2016, con un aumento del 12,7% rispetto al 2011. A seguirlo, secondo un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Istat, arrivano Alessandria (55 km nel 2016, dato invariato rispetto al 2011), Cuneo (40,3 km nel 2016, con un aumento del 6,9% sul 2011), Vercelli (37,8 km nel 2016, + 4,1% sul 2011), Novara (28,3 km nel 2016, +19,9% sul 2011), Verbania (25,2 km nel 2016, dato invariato rispetto al 2011), Asti (11 km nel 2016, +129,2% sul 2011) e Biella (5,5 km nel 2016, dato invariato sul 2011).
Il 18 ottobre 2013 è stato approvato il “Biciplan” della Città di Torino, il piano della mobilità ciclabile, con deliberazione del Consiglio Comunale. Attraverso questo atto si ribadisce l’importanza che assume la mobilità dolce nel quadro generale della mobilità urbana, dati gli alti livelli d’inquinamento atmosferico e di congestionamento urbano, che compromettono la qualità di vita. Incentivare l’utilizzo della bicicletta non solo per il tempo libero ma soprattutto per gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro significa togliere quote consistenti di spostamenti motorizzati, attraverso cui si producono Co2 e Pm10. Il percorso di progettazione è stato condiviso con circoscrizioni e associazioni.
La diffusione della mobilità in bicicletta contribuisce a rendere città più vivibili, un trasporto urbano più efficiente, strade meno congestionate e meno rumorose, un’attività fisica individuale utile a combattere la sedentarietà, maggior sicurezza delle strade. Inoltre favorisce la lotta ai cambiamenti climatici, il risparmio dei carburanti fossili, lo sviluppo del turismo sostenibile. Ciò è quanto sostenuto dalla Carta di Bruxelles, il documento, firmato nell’Europarlamento il 15 maggio 2009 durante la giornata conclusiva della “XV Conferenza internazionale sulla ciclabilità Velo-City”, con lo scopo d’incentivare l’uso dei pedali per gli spostamenti in città.