
Magda Olivero, il soprano di Saluzzo che rivaleggiò con la Callas e la Tebaldi
Il soprano Magda Olivero nacque a Saluzzo (Cuneo)il 25 marzo 1910 da una famiglia di origini torinesi. Iniziò a Torino lo studio del pianoforte con Giorgio Federico Ghedini, dedicandosi contemporaneamente al canto. Il primo tentativo di entrare all’EIAR incontrò il rifiuto della commissione presieduta dal maestro Ugo Tansini. La Olivero suscitò tuttavia l’interesse di Luigi Gerussi, allora direttore della Scuola per solisti dell’EIAR, che si dedicò alla sua formazione. Il debutto radiofonico avvenne nel 1932 a Torino nei Misteri dolorosi di Nino Cattozzo, cui seguì il debutto teatrale in Gianni Schicchi di Puccini al Teatro Vittorio Emanuele di Torino nel 1933.

Subito dopo esordì alla Scala di Milano come Anna nel Nabucco di Verdi. Fino al 1941 si cimentò nel repertorio naturalista, accostandosi nel 1936 a I quatro rusteghi di Wolf-Ferrari e passando poi a Mese mariano e Marcella di Giordano, Il campiello e La vedova scaltra di Wolf-Ferrari, Manon Lescaut di Puccini, L’amico Fritz di Mascagni, Risurrezione e Cyrano di Bergerac di Alfano, Adriana Lecouvreur di Cilea, Francesca da Rimini e Giulietta e Romeo di Zandonai.
Improvvisamente, nel 1941, la cantante si ritirò dalle scene, in seguito a vicende private, e solo l’insistenza di Cilea, che voleva riascoltarla nella sua Adriana, la convinse a ritornare sul palco, nel 1951, a Brescia, proprio nel capolavoro di Cilea. Nello stesso anno debuttò nella Manon di Massenet all’Arena di Verona, dove ritornò nel 1952 (La traviata), nel 1954 (Mefistofele e Turandot, come Liù), nel 1960 (Minnie ne La fanciulla del west con Franco Corelli), nel 1962 (Tosca) e infine nel 1979 (Manon Lescaut con Placido Domingo).

Dotata di voce piccola ma sonora, percorsa da un leggero vibrato e sostenuta da ferrea tecnica, la Olivero ebbe una carriera lunghissima. Nel 1958 ritornò alla Scala come Adriana e l’anno seguente in Francesca da Rimini. Nel 1963 a Firenze cantò nella “prima” della Celestina di Testi, nel 1964 I dialoghi delle carmelitane di Poulenc a Palermo, nel 1968 la Voix humaine di Poulenc a Trieste. Nel 1967 debuttò a Dallas in Medea di Cherubini e nel 1975 al Metropolitan di New York in Tosca, ottenendo un successo memorabile. Abbandonò le scene nel 1981 al Teatro Filarmonico di Verona con La voix humaine, ma continuò a esibirsi in concerto per molti anni. Nel 1993 ricevette il Premio “Opera-Città di Mondovì” come voce illustre.
Trascurata dalla discografia ufficiale (fu Liù nella registrazione completa di Turandot con Gina Cigna e Francesco Merli), la Olivero vanta una sconfinata presenza in dischi live che ampiamente testimoniano la sua arte. Nel 1994, a 84 anni, registrò per Bongiovanni due pagine sacre (“Padre nostro” e “Ave Maria”) di Bruno Baudissone. La morte l’ha colta a Milano l’8 settembre 2014. Il comune di Saluzzo le ha intitolato il teatro cittadino.
Bruno Baudissone