
La poesia in lingua piemontese del terzo millennio sulla ribalta internazionale
Antonello Borra, Professor of Italian alla School of World Languages and Cultures dell’Università nel Vermont (U.S.A), ha curato una Selezione Antologica di Poesie in Lingua piemontese, che è stata pubblicata in tre puntate sulla prestigiosa Rivista internazionale “Gradiva”
“Gradiva” è una storica e prestigiosa rivista semestrale di Poesia italiana (il primo numero è stato pubblicato nel 1976), dedicata in particolare all’approfondimento, allo studio, alla promozione e alla diffusione della poesia contemporanea in Lingua italiana, ma che recentemente ha dato ampio spazio anche alle liriche in Lingua piemontese. Rivolta a un pubblico internazionale, pubblica testi sia di Autori italiani (spesso con traduzione in Lingua inglese) che di poeti stranieri di origine italiana, ma anche saggi, recensioni, commenti e interviste. Oltre ad opere edite o inedite di poeti affermati o emergenti, Gradiva accoglie interessanti rubriche letterarie curate da studiosi, docenti, critici e poeti. L’autorevole Rivista è pubblicata da Olschki, una rinomata Casa Editrice operante fin dal 1886, con sede a Firenze.
Nei numeri 64 (Fall – Autunno 2023), 66 (Fall – Autunno 2024) e 67 (Spring – Primavera 2025) il professor Antonello Borra, ordinario di Lingua e Letteratura italiana all’Ateneo del Vermont, ha pubblicato su Gradiva tre ampi articoli dedicati alla Letteratura poetica in Lingua piemontese.
Borra è piemontese di nascita (è originario di Carrù, Cuneo) ma da una trentina d’anni vive negli Stati Uniti. Autore di contributi critici su diversi poeti italiani, è lui stesso poeta e traduttore, con una forte passione per la Lingua piemontese.

Della terza puntata firmata da Antonello Borra e dei Poeti piemontesi in essa pubblicati, abbiamo già dato notizia in un precedente articolo di “Storie Piemontesi”: chi volesse consultarlo può cliccare qui.
Con questo nostro nuovo articolo, intendiamo ora incontrare gli altri Poeti piemontesi selezionati da Borra ed accolti nelle prime due puntate della Rivista americana, rispettivamente sui numeri 64 e 66 del prestigioso periodico letterario internazionale in Lingua inglese.
Il trittico di articoli è particolarmente interessante perché mette in luce voci poetiche contemporanee di spicco nella Lingua subalpina, sia di koiné che nelle numerose varianti sub-regionali. In tutte le tre puntate, le liriche pubblicate compaiono – oltre che nella versione originale in Lingua piemontese – anche nelle versioni in Lingua italiana e in Lingua inglese, quest’ultima curata dallo stesso prof. Antonello Borra.

Così Borra introduceva la prima puntata sul numero 64 della nota Rivista trimestrale americana:
«Fu Paolo Pasolini a proporre nel 1952 una “Antologia della Poesia dialettale del Novecento”, con traduzioni a pié di pagina curate da Mario Dell’Arco: era edita da Guanda Editore. A rappresentare i poeti piemontesi, c’erano i grandi Nino Costa (Giovanni Costa, 1886 | 1945) e Pinin Pacòt (Giuseppe Pacotto, 1899 | 1964). Da allora l’interesse per la cosiddetta poesia neo-dialettale si è rivelato nel tempo in costante crescita. Antologie come “Le parole di legno | Poesia in dialetto del Novecento italiano” (Mondadori, 1984) di Mario Chiesa e Giovanni Tesio o “La Poesia in Dialetto | Storia e testi dalle origini al Novecento” (Mondadori, 1999) di Franco Brevini hanno contribuito a dar notorietà a un interessante canone poetico nazionale. Per quanto attiene alla Poesia in Lingua piemontese, la raccolta antologica “Poeti in piemontese del Novecento”, a cura di Giovanni Tesio e Albina Malerba edito per la Ca dë Studi Piemontèis | Centro Studi Piemontesi nel 1990, riuniva le più significative voci poetiche del Novecento. Tra queste voci, c’era anche quella del più giovane poeta antologizzato da Tesio e Malerba: Remigio Bertolino (classe 1948). La selezione degli Autori pubblicati in questo articolo e nei due prossimi numeri di Gradiva riguarda nuovi Autori emergenti o nel contempo già affermatidel primo quarto del secolo XXI».
Passiamo ora in rapida rassegna gli Autori pubblicati nella prima parte dell’articolo di Borra. Tra questi, è presente il già citato Remigio Bertolino (con la lirica La stansia dla mòrt, tratta dalla sua raccolta Stanse d’ënvern); Valerio Rollone (nato a Torino nel 1957, ma residente a Livorno Ferraris, Vercelli) con un paio di liriche tratte da An col moment; il filologo Dario Pasero (nato a Torino nel 1952, ma residente a Ivrea); il monregalese Barbafiore (classe 1947, al secolo Domenico Boetti), con alcuni componimenti tratti da Viragalèt, di cui riportiamo i seguenti versi:
Il ritorno del figliol prodigo:
Finì la festa / a l’indoman / o j’é scapaje ëd ca / ël frel pì vej.
Il ritorno del figliol prodigo
Finita la festa / all’indomani / è scappato di casa / il fratello più vecchio.
The return of the prodigal son
When the was party over / the next day / the eldest son / ran away from home.
Bruno Massimino è il più “giovane” dei poeti pubblicati nella Rivista, essendo nato a Carrù (Cuneo) nel 1962: di questo Autore sono riportate due poesie tratte dalla sua raccolta “Angej dij sogn”, pubblicata nel 2008. Riproponiamo qui la poesia che dà il titolo alla sua silloge:
Angel dij sògn (da Àngel dij sògn)
Tute ‘l neucc / un cit àngel o passa / da tute ‘l fnestre / o cogia ij sògn / strumandje ënt na spòrta / ‘d lus ‘l lun-a. / Peu, pian pian, / sansa desvijé gnun / o lassa na gran-a dë speransa / sël chissin.
Angel dij sògn (da Àngel dij seugn)
Ogni notte / un piccolo angelo passa / da tutte le finestre / corica i sogni / nascondendoli
nella borsa / di luce della luna. / Poi, pian piano / senza svegliare nessuno / lascia un grano di speranza / sul cuscino.
Angel of dreams (from Àngel dij seugn)
Every night / a little angel comes in / through all windows / puts dreams to bed / hiding them in a bag / of moonlight. /
Then, slowly, / without waking anyone / he leaves a grain of hope / on the pillow.
Tra le voci femminili pubblicate c’è quella di Felicina Bonino Priola, nata a Piozzo nel 1952, Cuneo, dove tuttora risiede, e quella di Albina Malerba, di Testona, direttrice del Centro Studi Piemontesi. Della Malerba riproponiamo la lirica Pà… t’arcorde, tratta da Ël meisin:
Pà… t’arcorde che bel / cole sèire d’agost / cogià sl’erba frësca / ch’i vardavo ‘ncantà / a chël misteri dë stèile /
Che ‘d còse an contava la neuit! / Ij grij mat a cantavo ‘dcò lor / la gòj àuta dl’istà / t’arcorde Pà / .. / che bel esse masnà.
Papà… ti ricordi
“Papà… ti ricordi che bello / quelle sere d’agosto / distesi sull’erba fresca / che guardavamo incantati / a quel mistero di stelle // Quante cose ci raccontava la notte! / I grilli impazziti / cantavano anche loro / la gioia alta dell’estate // ti ricordi papà / … / che bello essere bambini”.
Dad… you remember? (from Ël meisin)
Dad… you remember those wonderful / nights in August / laying in the cool grass / looking enchanted / at that mystery of stars / The night was saying so much! / Crickets gone mad were singing / the high joy of summer too / You remember, dad… / … / How wonderful to be kids.
Riportiamo ora, tradotto in Lingua italiana, il commento di Borra che compare in Inglese in apertura della seconda parte del suo articolo, pubblicato sul n° 66 della Rivista Gradiva (Fall 2024 | Autunno 2024):
«Realizzare una mappa completa della Poesia contemporanea in Lingua piemontese non è un’impresa facile. Come peraltro succede in quasi tutti i Paesi del mondo, le raccolte poetiche escono spesso in forma di ‘plaquettes’, senza un numero di ISBN, o vengono pubblicate su giornaletti a limitata diffusione. A promuovere la produzione letteraria piemontese hanno fortunatamente provveduto alcuni poli culturali specializzati, che hanno rappresentato una vetrina preziosa della produzione poetica in Lingua piemontese: come la Casa Editrice La Slòira di Ivrea, il Centro Studi Piemontesi | Ca dë Studi Piemontèis di Torino e l’Associazione Amici di Piazza di Mondovì. Attualmente restano particolarmente attivi Il Centro Studi Piemontesi e la rivista mensile “Piemontèis Ancheuj”, che si prodigano per incoraggiare la produzione letteraria in Lingua regionale e per la diffusione delle opere prodotte in Piemontese».
Tra i poeti “antologizzati” sulla Rivista in questa seconda parte, Borra propone Nicola Duberti, monregalese di nascita, ma originario di Viola (in Valle Mongia). Docente di Lettere in una Scuola Media di Rocca Tebaldi, Duberti collabora con l’Università di Torino dove ha conseguito un dottorato in Dialettologia.
Tra le opere di questo Autore pubblicate su Gradiva, sono presenti alcuni haiku, o “taj curt” come li definisce il poeta. Tra questi, il seguente:
Fum nej. Sofi fort. / El bus veuid o sospira / che gnun lo speta…
Fumo nero. Forti soffi. / L’autobus vuoto sospira / che nessuno lo aspetta…
Dark smoke. Heavy panting. / The empty bus is sighing / that no one is waiting for it.
Compaiono inoltre alcune opere di Carlo Dardanello, nato a Torino nel 1957 ma residente a Vicoforte (Cuneo), e altre di Marita Bellino, di Mondovì (1958), anch’essa residente a Vicoforte (Cuneo), tra le quali, questa:
Ij barbis dij gat (da Sucre brusà)
Ra lun–a a scota / ra vos / profuma / dra neucc / mentre ra reusa / as posa / en sima ai barbis / dij gat / ch’i docio / struma / en mes a r’erba.
I baffi dei gatti (da Sucre brusà)
La luna ascolta / la voce / profumata / della notte / mentre la rugiada / si posa / sui
baffi / dei gatti / che scrutano / nascosti / nell’erba.
The whiskers of cats (from Sucre brusà)
The moon listens / to the scented / voice / of the night / while the dew / settles / on the whiskers / of catts / peering / hidden / in the grass.
Sono anche presenti opere di Elisa Revelli Tomatis (nata a Carrù nel 1938, e residente a Cuneo); due sonetti di Giuseppe Goria (nato a Torino nel 1953 e residente nel capoluogo piemontese), già docente di Filosofia nelle Scuole Superiori. E ancora: componimenti di Ferdinanda Susa, un’altra poetessa monregalese, insegnante di Scuola Primaria, di cui è pubblicata la seguente lirica:
Tramont (da Sògn ëd lus)
Ent el reusa spari del tramont / ij to pense i nijo ‘nt el cer. / Ma ‘ntorn / ‘nco na vota, / el nej desert / per de pi spassi / a la veuja ed perdme: / e el barbalucio dla goj / o l’e trop lontan.
Tramonto (da Sògn ëd lus)
Nel rosa pallido del tramonto / i tuoi pensieri annegano nell’ultimo chiarore. / Ma
intorno / ancora una volta, / il nero deserto / per dare più spazio / al desiderio di perdermi: / e il
riflesso della gioia / e troppo lontano.
Sunset (from Sògn ëd lus)
In the pale pink of the sunset / your thoughts drown in the last light. / But all around / one more time, / the dark desert
giving more room / to the desire to lose myself: / and the reflection of joy / is too far.
Un lavoro davvero encomiabile quello del professor Borra, che dà il meritato risalto alla produzione poetica contemporanea in Lingua piemontese, sottolineandone la vivacità, il fervore e la qualità.