
Leggende piemontesi: il pellegrino misterioso che donò i laghi ad Avigliana
Avigliana è celebre soprattutto per i suoi incantevoli laghi – il Lago Grande e il Lago Piccolo – che fanno parte dell’omonimo Parco Naturale, un vero gioiello di natura e tranquillità. Il paese, situato all’imbocco della suggestiva Valle di Susa, è noto anche per le affascinanti storie e leggende che avvolgono questo angolo di paradiso, rendendolo ancora più misterioso e affascinante.

Una delle leggende più famose narra la storia di un pellegrino misterioso. Dopo un lungo periodo di prosperità, gli abitanti del paese erano diventati egoisti e crudeli, soprattutto nei confronti di chi viveva in condizioni meno agiate e più difficili. Un giorno, un pellegrino vestito di bianco arrivò in città, con il volto segnato dalla stanchezza e dalla fatica del lungo viaggio. Esausto, bussò alle porte chiedendo un po’ di cibo e un rifugio, ma tutti lo respinsero con indifferenza. Solo una donna anziana, più povera e umile degli altri, gli offrì cibo e un letto caldo nella sua modesta casa.
La mattina seguente, la donna si svegliò e il viandante non era più al suo fianco. Uscita di casa, rimase senza fiato: l’intero villaggio era scomparso, rimpiazzato da due splendidi laghi cristallini. Il pellegrino divino aveva premiato la sua bontà e generosità, proteggendo la sua dimora e regalando un paesaggio incantato e senza tempo.

Intorno ai laghi di Avigliana circola una storiella divertente, forse non del tutto inventata. Si racconta che, nel Medioevo, quando era severamente vietato mangiare carne durante la Quaresima, alcuni cittadini avessero trovato un espediente per gustare un buon arrosto senza infrangere le regole: gettavano uno o più maiali nel lago e poi li recuperavano. Poiché provenivano dall’acqua, i maiali venivano considerati una sorta di pesci e quindi potevano essere consumati legalmente.