
Arignano, tante famiglie protagoniste al vecchio mulino per la Festa del Grano
ARIGNANO. Le Guardie ecologiche di Città Metropolitana di Torino protagoniste, assieme a numerose associazioni del territorio, sono intervenute su invito alla quarta edizione della Festa del Grano, che si è tenuta domenica 29 giugno 2025 nella cornice del vecchio mulino, sulle sponde del lago di Arignano. Decine e decine di famiglie, hanno sfidato il caldo torrido di questi giorni, aderendo all’invito della Pro Loco e del Comune di Arignano per una giornata ricca di sorprese, all’insegna della socialità e dell’aggregazione, in un luogo storico per queste terre, dominate dall’alto dalla Rocca di Arignano, diventata celebre per aver ospitato nel Settecento il conte di Cagliostro. Proprio qui il nobile siciliano avrebbe lavorato alla mitica pietra filosofale. Ma questa è un’altra storia.

Il vecchio mulino, che ha ospitato l’evento, nacque invece nel 1839, per volere del conte Costa. Nella zona non vi erano strutture di questo tipo e i contadini erano costretti ad andare a Torino per macinare il grano, pagando onerosi dazi in entrata e in uscita. La nuova costruzione fu una panacea per le genti di queste terre. Il mulino, dotato di turbina idraulica a tre macine, finì per dare nuovo impulso all’economia agricola. Restò in funzione sino al 1970 e a chiuderlo fu Ernesto Torta, come ci racconta il nipote Peter Diulgheroff: «Purtroppo, nella seconda metà del secolo scorso, i mulini con macine a pietra erano diventati obosleti e superati da quelli con mole cilindriche. Così la struttura fu dismessa. Da qualche anno, però, ho deciso di riacquistare la struttura e, assieme a Stefania Lupotti, si è deciso di recuperare il mulino con le sue mole in pietra e la sua turbina. Dal prossimo anno i locali saranno nuovamente visitabili. Chiunque vorrà comprendere come funzionava un vecchio mulino potrà farlo».
In questi ultimi tre anni, Peter Diulgheroff e Stefania Lupotti hanno pensato bene di coinvolgere tutti in una manifestazione annuale da tenersi nell’ultima domenica di giugno, quando la mietitura è in pieno svolgimento. Edizione dopo edizione, la festa è cresciuta, coinvolgendo sempre più associazioni, grazie all’impegno condiviso di tutti. All’iniziativa ha aderito l’associazione dei mulini storici e via via sono stati coinvolti i sodalizi della zona. «Protagoniste sono le famiglie – spiega Stefania Lupotti – e ci fa molto piacere vedere come di anno in anno l’evento cresca d’interesse. Tutto ciò che viene incassato dal bar e per la cena si reinveste per l’edizione successiva. Niente lucro, solo una grande voglia di aggregazione nel segno della tradizione e di un’alimentazione sana, a partire dai derivati del frumento».

Dai laboratori artistici per bambini alle animazioni del mago Loris Gallo (davvero bravo e capace di incantare per ore i piccoli protagonisti della festa), dal taglio del grano a mano alla premiazione di alcuni artistici spaventapasseri, tutta la giornata è stata un susseguirsi di iniziative all’insegna dell’aggregazione, con una rispolveratina alle tradizioni legate a un passato che appare remoto, ma è soltanto dietro l’angolo.
Si è partiti alle 15.30 con il laboratorio artistico per bambini della scuola primaria dal titolo “Brillano le lucciole” curato da Maria Chiara Pernici, per proseguire con i giri in bicicletta attorno al lago, l’esposizione dei trattori d’epoca e lo stand di educazione ambientale e di informazione sulla tutela del sito rinaturalizzato del lago di Arignano presidiato dalle Guardie Ecologiche Volontarie, che hanno condiviso con i più piccoli l’importanza della salvaguardia degli ecosistemi umidi, utilizzando origami creativi a forma di pesci, uccelli e rane per coinvolgerli in modo pratico sulle tipologie di fauna locale presente nei pressi del Mulino.
Su una bancarella le volontarie della CuBiAr hanno messo a disposizione alcuni volumi presenti nella biblioteca di Arignano, mentre nel tardo pomeriggio hanno provveduto a premiare i migliori spaventapasseri in esposizione. A scegliere i migliori sono stati gli stessi partecipanti all’evento, che hanno pututo votare su un’apposita scheda. La giornata si è conclusa con una cena e, a seguire, un momento di storie, intrise di poesia e legate alla notte, dal titolo “Buio non ti temo, anzi ti parlo”, curato da Marco Pollarolo, con intermezzi musicali di Mosè Morsut.

Il presidente della Pro Loco Virginio Basso ha rivolto un plauso a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato all’evento: dal gruppo Alpini alla Croce Rossa di Castelnuovo, dalla Ciclofficina Fiab MuovitiChieri all’associazione culturale CuBiAr: «Ringrazio tutti, indistintamente, a partire dai proprietari del mulino, che hanno deciso di trasmettere un amore antico, quello per il grano biologico. Questo evento è nato proprio con questo intento e il coinvolgimento di tante associazioni è fondamentale per la buona riuscita. Permettetemi di ringraziare tutti, a partire dalla vicepresidente della Pro Loco Tiziana Modica e la segretaria Ivana Milani. Il loro contributo è stato davvero importante, così come quello di tutti i volontari».
L’appuntamento è, ovviamente, alla prossima edizione nel 2026. La data? A fine giugno. Ovviamente.
Piero Abrate