
Bontà a tavola: le bignole, i dolci mignon delle merende sabaude
Le bignole sono un dolce tipico della pasticceria torinese e sono considerate un caposaldo della tradizione piemontese. In passato, le bignole erano chiamate “choux” dai pasticceri piemontesi. Esse sono apprezzate per la loro piccola dimensione, una caratteristica che le distingue dal resto delle altre regioni. La dimensione più piccola, chiamata “mignon”, è legata al fatto che i nobili di corte in epoca sabauda li preferivano così in quanto più facili da addentare.
La bignola, nome che deriva dall’italiano bigné che a sua volta deriva dal francese beignet. Diffusasi durante il regno sabaudo, è divenuta in poco tempo un classico delle merende torinesi, sia in occasione delle feste tradizionali, sia in occasione dei “pranzi della domenica”. Insomma, una piccola perla “multigusto” della tradizione torinese. Alla domenica si era soliti andare in pasticceria e farsi preparare un “cabaret di bignole”, più o meno grande in base al numero dei commensali.

Le bignole sono composte da piccoli gusci tondeggianti di pasta dolce lievitata e rigonfia, ripieni di crema pasticcera al gusto di vaniglia, ma anche caffè, pistacchio, zabaglione, nocciola e altri ancora. Oggi sono riconosciute fra i PAT regionali assieme alle chantilly (piccoli gusci di forma ovale ottenuti con la pasta dei bignè, ripieni di panna montata e zuccherata), ai funghetti (ripieni di crema di cioccolato e spolverati con polvere di cacao), alle tartellette (piccoli scodellini di pasta frolla farciti con crema e frutta fresca) e ai mini-cannoli (pasta sfoglia ripieni di zabaglione) nella categoria “Pasticceria mignon della tradizione torinese”.
Gli ingredienti principali per la preparazione dei gusci delle bignole, così come delle chantilly e dei funghetti sono acqua, burro, farina, uova e sale. La crema delle bignole prevede la presenza di zucchero, tuorli d’uovo, latte, amido di riso e/o farina, vaniglia e/o altri aromi. Alla crema base si può aggiungere uno dei seguenti ingredienti: cioccolato, caffè, nocciole, pistacchi, zabaglione.


Ingredienti (per 20 bignole)
- 150 g di farina 00
- 250 ml di acqua
- 3 uova intere a temperatura ambiente
- 50 g di burro morbido
- 30 g di zucchero
- una bustina di vanillina
- un goccio di limoncello o di grappa
- un pizzico di sale
- olio di semi per la frittura
- zucchero a velo q.b. per spolverare
- crema pasticciera per riempire

Preparazione
Mettiamo in un pentolino l’acqua, lo zucchero, il burro ed un pizzico di sale, portando il tutto a bollore. Bene, uniamo la vanillina e, in un sol colpo, tutta la farina, abbassando il fuoco e mescolando e amalgamando il tutto con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere una impasto omogeneo, che inizierà, dopo poco, a sfrigolare. Togliamolo dal fuoco e lasciamolo intiepidire in una ciotola.

A questo punto, uniamo le uova, una alla volta, mescolando e facendo in modo che si assorbano bene. Aggiungiamo il limoncello e continuiamo a montare; lasciamo il tutto da parte per qualche secondo.
Scaldare l’olio in un ampio tegame e, quando sarà arrivato a temperatura, cuociamo le nostre bignole, mettendone un cucchiaino d’ impasto a friggere, prima a fiamma alta e, dopo pochi secondi, abbassando la fiamma. Lasciamole cuocere per 6 minuti circa.
Fate attenzione, le bignole tendono ad ingrandirsi molto in questa fase: non mettetene molte a cuocere contemporaneamente, potrebbero non ottenere la forma desiderata!
Quando saranno cotte, toglietele dal fuoco e fatele scolare per bene: appena si saranno raffreddate, farcitele con la crema pasticciera.
Bene, ora siete pronti a servire questo dolce tipico della tradizione piemontese.