COSE DA VEDERE

Da Fontanile ad Alice Bel Colle, viaggio nelle terre dei vitigni aromatici piemontesi

Siamo tra le colline dell’alto Monferrato, tra l’astigiano e l’acquese, dove domina la coltivazione di vitigni aromatici, come Moscato e Brachetto, oltre alle tradizionali varietà piemontesi a bacca bianca, come Cortese e Chardonnay, e a bacca nera, tra cui Barbera, Dolcetto e Freisa.

Fontanile
Veduta del paese di Fontanile con la maestosa cupola che domina l’abitato – ph Paolo Barosso.

In questo territorio suddiviso tra le province di Asti e Alessandria, che rappresenta una fetta importante del Piemonte vitivinicolo, sorgono i paesi di Fontanile e Alice Bel Colle, tipici borghi di sommità d’impianto medievale. I due nuclei abitati sono immersi in uno straordinario paesaggio ammantato di vigneti, frutto di un’azione antropica plurisecolare che ha saputo agire in modo equilibrato e armonico sull’ambiente naturale, creando quel valore aggiunto che ha portato, in tempi recenti, al riconoscimento del sito seriale Unesco “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” 1.

Il primo paese, Fontanile, appare dominato dalla maestosa cupola della parrocchiale di San Giovanni Battista, che è un inconfondibile landmark visibile da chilometri di distanza, dovuta al genio visionario degli architetti bolognesi Gualandi e alla incrollabile fede del parroco, don Alessandro Biagio Soave, promotore della costruzione nel 1897. Il secondo comune, Alice Bel Colle, vanta uno dei punti panoramici più sorprendenti dell’alto Monferrato, raggiungibile dalla scalinata di piazza Giovanni Guacchione, con una vista che, nelle giornate terse, può spaziare dalle Alpi ai contrafforti appenninici, abbracciando buona parte del Piemonte.  

I due paesi, dall’antica vocazione vitivinicola, hanno saputo, in tempi recenti, unire le loro forze creando dal 2022 una grande gruppo cooperativo, che nasce dalla fusione tra la Cantina Sociale di Fontanile e La Vecchia – Cantina di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti, realtà aziendale che oggi può contare su una platea di 305 soci conferenti e su una superficie vitata che si aggira sui 1500 ettari.

Fontanile
Veduta invernale del paesaggio collinare dell’acquese dal punto panoramico di Alice Bel Colle – ph Paolo Barosso.

La Vecchia – Cantina di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti è diretta da oltre cinquant’anni da Paolo Ricagno, personalità di spicco del settore vitivinicolo piemontese, che presiede, da oltre vent’anni, il Consorzio Tutela Vini d’Acqui (che tutela Brachetto d’Acqui Docg, Acqui Docg e Dolcetto d’Acqui Doc) ed è stato, per qualche anno, al vertice del Consorzio dell’Asti Docg (che tutela Asti Docg, Canelli Docg e Strevi Doc). Un uomo di grande esperienza, a cui è affidato il delicato compito di guidare questa importante realtà cooperativa, che è leader nella lavorazione dei vitigni aromatici, in particolare Moscato bianco e Brachetto, ma è solidamente presente anche nel comparto dei vini bianchi secchi, come Cortese e Chardonnay, e dei rossi tradizionali piemontesi, tra cui Barbera, Bonarda, Dolcetto, Freisa, Grignolino.

Come si legge sul sito istituzionale de La Vecchia – Cantina di Alice Bel Colle, la cooperativa nasce nell’agosto del 1956 dalla volontà di un gruppo di viticoltori che si associano allo scopo di lavorare in comune le uve, riducendo i costi di produzione, e per valorizzare e commercializzare i vini ottenuti. Lo stabilimento di produzione, che può contare su macchinari all’avanguardia e in continuo aggiornamento tecnologico, è collocato a circa sei chilometri da Acqui Terme, la città della Bollente, nel cuore di quell’alto Monferrato che è la terra di elezione di due dei principali vitigni aromatici del Piemonte, molto apprezzati dai mercati internazionali, Brachetto e Moscato bianco.

La principale varietà coltivata e vinificata è proprio il Moscato bianco, che rappresenta per la Cantina di Alice Bel Colle il 60% della produzione. Vitigno aromatico appartenente alla grande famiglia dei Moscati, è identificabile, secondo le ricerche di alcuni studiosi, con le uve Apiane dei Romani, originarie del Peloponneso, molto apprezzate i in Etruria e celebrate da Plinio il Vecchio per la dolcezza dell’acino, che le rendeva ricercate dalle api (anche perché, a suo dire, non vendemmiate nel momento giusto), da cui il nome del vitigno.

Fontanile
Lo stabilimento di produzione di Alice Bel Colle – ph Paolo Barosso.

Dalla vinificazione delle uve Moscato bianco si ricava il Moscato d’Asti Docg, vino da dessert dal sapore dolce e aromatico e con un bouquet che ricorda la salvia, e l’Asti Docg, lo spumante aromatico per eccellenza, conosciuto e venduto in tutto il mondo.

Su queste colline tra Acqui Terme e Nizza, prospera anche un’uva aromatica a bacca nera, il Brachetto, da cui si ricava l’omonimo vino, insignito della Docg nel 1996. Il Brachetto d’Acqui viene proposto in tre tipologie, a “tappo raso” e spumante, entrambe dolci, e passito, ma a seguito di recenti modifiche al disciplinare di produzione oggi è possibile produrlo anche in altre due versioni, come vino rosso secco e fermo, strutturato ma non troppo longevo, e come spumante anch’esso secco, nelle diverse declinazioni Extra DryDry, Demi Sec, Extra But, Brut. Caratteristico della varietà Brachetto è l’alto contenuto zuccherino nelle uve e il ricco corredo aromatico, dovuto ai terpeni, già percepibile in vigna con l’intenso profumo di rosa che si effonde tra i vigneti nel periodo della vendemmia.

La maggior parte dei vini prodotti dalla Cantina di Alice Bel Colle viene venduta all’ingrosso ad aziende dislocate in Piemonte e nel nord Italia, come Martini & Rossi e Gancia, ma anche in Europa e nel resto del mondo, che provvedono a completare la lavorazione e affinare il prodotto, procedendo all’imbottigliamento.

La fusione delle due realtà cooperative, quella più piccola di Fontanile e quella più grande e strutturata di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti, consentirà alle aziende consociate di affrontare al meglio le difficoltà che il settore del vino sta attraversando. Tra queste, il presidente Paolo Ricagno mette in evidenza la scarsità di manodopera esperta (ad esempio potatori e trattoristi), che dovrebbe essere formata con corsi professionali pensati per i giovani; l’aumento dei costi di conduzione del vigneto, che si ripercuote negativamente sul reddito dei viticoltori e che dovrebbe essere gestito promuovendo trattamenti mirati, anche ricorrendo all’impiego di droni; l’imprevedibile evoluzione climatica, che negli ultimi anni ha presentato fasi di siccità prolungata alternati a periodi di intensa piovosità; le turbolenze legate al mutevole contesto geopolitico, che determina il rischio di perdere posizioni in importanti mercati internazionali come la Russia e gli Stati Uniti.

Fontanile
La cupola di Fontanile svetta tra i vigneti – ph Paolo Barosso.

La Cantina Sociale di Fontanile, fondata nel 1957, è da sempre impegnata nel promuovere, tra i soci conferenti, un’attenta e scrupolosa gestione del vigneto nella convinzione che la qualità del prodotto finale, il vino, dipenda al 90% dalla qualità e sanità delle uve che giungono in cantina per la lavorazione. L’unione con La Vecchia di Alice Bel Colle ha comportato degli inevitabili cambiamenti organizzativi, con lo spostamento della produzione nello stabilimento di Alice, ma ha disegnato anche nuove prospettive di sviluppo, con il progetto di modernizzazione e ampliamento del punto vendita aziendale e soprattutto con la decisione di insediare proprio a Fontanile la lavorazione e produzione dell’Alta Langa Docg, lo spumante metodo classico del Piemonte ricavato da uve Pinot Noir e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile, bianco o rosato, che richiede lunghissimi tempi (almeno 30 mesi) di affinamento sui lieviti.   

  1. Il sito è di tipo seriale, ovvero costituito da sei aree (chiamate ‘componenti’) articolate all’interno dei confini delle province di Alessandria, Asti e Cuneo e di ventinove Comuni. ↩︎

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

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