3 novembre 1707: nasce ad Andorno (Bi) il pittore Bernardino Galliari
Una delle più vaste e fortunate famiglie di scenografi italiani del XVIII secolo è quella dei Galliari, il cui capostipite Giovanni fu un debole pittore di figura. Su tutti si distinse in particolare, il figlio Bernardino, nato ad Andorno il 3 novembre 1707. Bernardino cominciò presto a occuparsi di allestimenti teatrali, di feste e di mascherate. Dal 1738 al 1750 lavorò tra Bergamo e Torino, mentre a Milano, trovò protezione nel nobile Giorgio Clerici. Quando i fratelli Fabrizio e Giovanni Antonio lo raggiunsero, poterono avviare a pieno regime, a Treviglio, la loro attività di affrescatori di palazzi e ville di cui erano ricche la Lombardia e il Veneto. Nacque così la bottega pittorica dei Fratelli Galliari.
Nel 1750 Bernardino fu impiegato dai Savoia, e soprattutto poi da Vittorio Amedeo III nel Teatro Regio di Torino. Ebbe facilità decorativa e produsse con spigliatezza decorazioni prospettiche ad affresco nei palazzi piemontesi e lombardi. Di lui si conservano a Torino affreschi nel palazzo Chiusano, nel palazzo Valperga di Masino, all’accademia di Torino, e pitture nel Museo civico di Savona.
Bernardino Galliari viaggiò spesso fuori d’Italia e contribuì vivamente a portare fuori d’Italia, specie in Germania, il gusto scenografico inauguratosi soprattutto per opera dei Bibiena: nel 1770 fu impiegato in vaste imprese di spettacoli a Berlino, alla corte di Federico il Grande.
Sebbene la bottega avviata da Bernardino tendesse a mantenere un’uniformità di stile per la quale la conduzione del lavoro diventava un’opera collegiale, ciascuno dei Galliari aveva una propria specializzazione. Cosicché, lo stesso Bernardino preferì dedicarsi all’attività di figurista e paesaggista mentre il fratello Fabrizio si dedicava alle soluzioni prospettiche e Giovanni Antonio si occupava delle scenografie barocche quale direttore della scuola del Teatro della Scala.
Tra i principali lavori portati a termine da Bernardino e dai suoi due fratelli, nella loro terra di origine figurano, a Biella,, la finta cupola della chiesa dell’ospizio di San Giovanni Battista (attribuita a Fabrizio), i dipinti di Casa Rosazza a Cerreto Castello e Villa Mosca di Chiavazza (riconosciuti a Bernardino e a Fabrizio), la tela del martirio di San Lorenzo martire nella parrocchiale di Andorno Micca, dipinta da Bernardino cui la città ha intitolato una strada e che qui ha trovato sepoltura, nella medesima chiesa.



